Cambiare il lavoro

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Cosa chiedono i Millennials ai loro manager?


Recenti studi sui fattori di soddisfazione nel lavoro ci conducono verso le stesse conclusioni: mentre in precedenza la flessibilità o lo stipendio erano tra i principali fattori di felicità nella vita professionale, oggi ottenere apprezzamenti per il lavoro svolto si colloca in cima alla lista dei fattori di soddisfazione.

Nella seguente tabella vediamo illustrata una tra le ricerche più complete, quella del Boston Consulting Group (2014) che ha coinvolto oltre 200.000 persone in tutto il mondo:

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Appare chiaro che i primi 4 fattori sono fortemente influenzati dalla qualità dell’azione manageriale.

Ma quali sono gli ingredienti di questa qualità?

Quali caratteristiche devono avere i manager attuali per essere efficaci?
La prima sembra essere lavorare con una piena consapevolezza della propria missione. Essere in grado di spiegare il motivo per cui ciascuno fa il proprio lavoro può fare la differenza nel mondo. Diventa sempre più importante trovare un’anima nel proprio lavoro e aiutare il proprio team a trovarla a sua volta.

Accanto a questa ricerca di senso, è importante “costruire una mentalità della crescita” dando l'esempio. Questo vuol dire sapersi costantemente guardare e autovalutare, saper acquisire nuove competenze e sperimentare nuove idee.
Trascorrere del tempo e dedicare attenzione ai collaboratori per aiutarli a crescere e saper andare oltre indicando dove crescere ancora.
Scoprire la direzione che i propri collaboratori vogliono intraprendere, e aiutarli nel raggiungere gli obiettivi desiderati, anche a costo di perderli.
Fortemente richiesto anche di essere autentici, esprimendo cosa si è e cosa si reputa veramente importante, cessando di essere solamente un manager o un dipendente della propria azienda.
E’ indispensabile, inoltre, la capacità di un ascolto di qualità, di se stessi, degli altri e del contesto, per cogliere le idee migliori, per saper evolvere in armonia con il futuro che va emergendo.
Un altro requisito fondamentale richiesto ai manager di oggi è l’onestà. Oggi non è più possibile sfuggire all’ammissione dei propri errori, omettendo la verità o facendo ricadere la colpa su qualcun altro.

Sbagliare è nella natura umana, ma è necessario assumersi le proprie responsabilità perché una generazione che ha subito le bugie e gli inganni di chi è stato al potere, oggi ha bisogno di persone in grado assumersi la responsabilità dei propri errori e questo semplice atto rafforzerà la fiducia in loro.

Niente di questo è una idea nuova. In effetti, tutti coloro che si sono occupati di leadership e sviluppo organizzativo negli ultimi 40 anni hanno incoraggiato i manager in tal senso, per essere più efficaci e persone migliori. La differenza tra il presente e i decenni precedenti sta nel fatto che oggi abbracciare un tale cambiamento aiuterà i manager ad attirare persone giovani veramente motivate a fare la differenza nel mondo.

Le abilità di cui abbiamo parlato finora, possono essere acquisite attraverso una costante pratica riflessiva. E la buona notizia è che la pratica riflessiva può essere appresa, come una qualunque altra arte o disciplina che risulti dalla combinazione di diverse pratiche e strumenti.

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