Che si tratti di attività di consulenza, di facilitazione, di coaching o di group coaching, che si impieghi il Framework IDG o meno, è importante chiedersi "da dove" dentro di noi conduciamo quell'attività e avere consapevolezza del nostro modo di 'stare' in quel sistema che stiamo aiutando, delle nostre motivazioni e del tipo di relazione che è necessario saper instaurare per favorire la costituzione di un 'contenitore' generativo in cui siano possibili l'ascolto profondo e l'intelligenza collettiva.

Oggi sempre di più giacché, anche come consulenti, non abbiamo nulla da insegnare e ogni giorno la realtà ci mostra che le soluzioni che sono state adottate fino a ora, in questo mondo VUCA (ovvero caratterizzato da volatility, uncertainty, complexity, ambiguity), non funzionano più. 

Ai practitioner di diverse pratiche servono, allora, delle competenze e delle capacità nuove e trasversali per mettersi essi stessi in una postura di accettazione di 'non sapere', di accoglimento dell'emergente e di scoperta del nuovo possibile, per accompagnare i propri clienti nel loro viaggio. 

Il Framework IDG evidenzia molte di questa competenze e capacità e diventa così interessante e utile approfondirne la consapevolezza e l'esperienza sia che si voglia proporre ai clienti il Framework stesso come cornice del cammino di trasformazione che intendono fare, sia che si vogliano usare altri modelli e framework di riferimento.

In entrambi i casi la postura che assume il consulente è cruciale per la buona riuscita del lavoro. 

Anche sulla base della nostra pluriennale e diversificata esperienza come consulenti, coach e facilitatrici, oltre che di practicioner noi stesse del Framework IDG, abbiamo pensato utile progettare alcuni percorsi dedicati ai colleghi nei quali mettere in comune ciò che abbiamo imparato.