La tecnologia non è tutto

CONDIVIDI l'articolo SU:

Grazie alla segnalazione di un collega straniero, ho letto questo suggestivo articolo di Rodney Brooks

(ex direttore del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del MIT e fondatore di Rethink Robotics e iRobot) dal titolo The Seven Deadly Sins of AI Predictions (I sette peccati capitali delle previsioni sull'Intelligenza Artificiale).

Credo che, sebbene lungo e non semplice, sia qualcosa da leggere per gli stimoli che dà e le argomentazioni che porta a sostegno dell'ipotesi che le 'profezie', che in molti fanno, su come l'intelligenza artificiale e i robot possano rapidamente cambiare il mondo, siano sbagliate nei presupposti.

La tecnologia _non_è_tutto.jpg

E' un invito a guardare la tecnologia nella prospettiva del suo sviluppo nel breve ma anche, e soprattutto, nel lungo termine.

Se adottiamo una visione prospettica, afferma Rodney, ci appaiono evidenti gli errori in cui possiamo cadere circa la rapidità dello sviluppo dell'intelligenza artificiale e la pervasività dei suoi effetti e ci accorgiamo che quello che vediamo nel breve termine difficilmente si sviluppa in maniera lineare nel lungo periodo.

Da parte di uno dei padri e principali sostenitori dello sviluppo trionfale dell'intelligenza artificale e del machine learning è una sollecitazione forte a pensare in maniera critica, in maniera 'piena' guardando alla realtà per quello che è e ai suoi fenomeni in maniera non semplicistica.

Molto spesso, invece, ci consentiamo di smettere di pensare e ci facciamo attrarre dalle cose 'che luccicano', anche se pure la saggezza popolare ci ricorda che queste pur sembrando d'oro potrebbero non esserlo del tutto!

Nuove tecnologie, algoritmi sofisticati ci sembra possano essere più precisi della nostra mente e capaci di fornire, quando ci servono, informazioni più aggiornate e mirate di quelle che abbiamo memorizzato e processato nella nostra mente umana.

Farci abbagliare dalla potenza e dalle potenzialità mostrate dalla tecnologia ci rende pigri. Spesso ci induce a smettere di pensare - di pensare in maniera critica connettendo pensieri diversi - nell'illusione che, come la rivoluzione industriale ha affrancato l'uomo occidentale dalla fatica del fare, così la rivoluzione tecnologica, attraverso lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, ci possa affrancare dalla fatica di pensare!

Il lungo articolo di Brooks, che vi invito a leggere fino alla fine, è un invito a non essere pigri, perchè la pigrizia porta a fare un cattivo lavoro, a pensare 'male' e come il cattivo lavoro rimane sempre un cattivo lavoro e alla fine non ci porta al risultato desiderato, così un cattivo pensiero rimane sempre un cattivo pensiero che ci porta a conclusioni errate.

Quindi se vogliamo avere buoni risultati, se vogliamo eccellere, dobbiamo pensare di più con la nostra mente umana perchè l'intelligenza artificiale non è in grado, e per lungo tempo certamente non lo sarà, di farlo bene come noi.

The Seven Deadly Sins of AI Predictions

Buona lettura!

Per approfondire https://rodneybrooks.com

Noi leggiamo e studiamo per te. Ricevi i nostri aggiornamenti


ISCRIVITI A